Squali smeriglio oltre i due metri in prossimità della costa di Trégor! E questo non è un pettegolezzo: il costarmoricano Didier Brémont li ha filmati. Immagini rare, anche se la presenza degli squali è nota da tempo.
"Ancoraggio la mia barca, mi tuffo di sotto e aspetto." Un'ora, a volte di più, a volte per niente ... ma non sempre! Questa è la tecnica che Didier Bremont, appassionato videografo, implementato il mese scorso per girare nuove immagini di "squali porbeagle”Massive (“ uno di loro è stato valutato a tre metri! ”) Al largo del Trégor, nella Côtes-d'Armor. E se non era il loro primo incontro ("Li seguo da due o tre anni" - altri video possono essere visualizzati online), questo ha fornito immagini rare.
Tanto più raro come detto porbeagle, chiamato anche maraîche, era quasi scomparso, vittima di una pesca eccessiva soprattutto negli anni 50. Ora è protetto, ricorda l'Associazione per lo studio e la conservazione dei selachi (Apecs), con sede a Brest.
Fantasie e testimonianze false
Ma chi dice squalo dice fantasie e “denti di mare”, tanto più che lo squalo smeriglio fa parte della stessa famiglia di squali del famoso squalo bianco e del mako, un'altra specie potenzialmente pericolosa. E il sito di Wikipedia riporta, senza specifico riferimento, un attacco ad una barca in cui sono stati trovati membri dell'equipaggio con il cranio rotto, “il capitano con un pezzo di legno che gli trafigge il corpo”.
"Bidon", fetta Didier Brémont, quando l'Apec sottolinea di non avere prove affidabili di un incidente che abbia coinvolto questa specie. "Gli squali smeriglio vengono a utilizzare barrette e sgombri direttamente sulle linee", spiega l'associazione. L'esagerazione o la confusione con altre specie fa il resto ... "
Mare profondo
Nel frattempo, perché al Trégor e non altrove in Bretagna? "Non lo sappiamo, ammettono gli specialisti, ma non è perché le immagini provengono principalmente da Trégor che lo squalo stesso è presente solo lì." Per saperne di più, Apecs vorrebbe anche impiantare dei marker su alcuni esemplari che permettano loro di essere seguiti.
Tuttavia, resta da trovare i fondi (marittimi). Nel frattempo, come per gli squali elefante ai quali dedica gran parte delle proprie risorse, l'associazione incoraggia chiunque si imbatta in un esemplare a contattarlo.
www.asso-apecs.org e 02 98 05 40 38
Fonte : http://www.letelegramme.fr/