Comunicato stampa, 7 June 2013
Caccia allo squalo:
Il Tribunale amministrativo della Riunione dà ragione
alle associazioni Sea Shepherd, ASPAS e Longitude 181 *
A seguito dell'ultimo incidente in Reunion - che ha reclamato la vita di un turista di 36 - Thierry Robert, sindaco di Saint-Leu aveva emanato un decreto che chiedeva la pesca degli squali nelle acque del suo comune, eppure classificato Riserva marina nazionale. Il decreto in questione offriva anche di acquistare pescatori volontari, i primi squali 40, al prezzo di 7 euro al chilo - è vicino a 2000 euro per un chilo 300 di squalo, a spese del contribuente.
Non sorprende che oggi il Tribunale abbia invalidato questo decreto, sottolineando, da un lato, l'incompetenza del vice sindaco di Saint-Leu di derogare al regime di protezione della riserva e, dall'altro, la natura inappropriata e sproporzionata del misurare. Non è stato stabilito che una popolazione sedentaria di squali bulldog sia presente nel territorio di St-Leu o che il campionamento ridurrebbe il rischio di aggressione. Il signor T. Robert era perfettamente consapevole dell'illegalità di questa decisione poiché non è il suo primo tentativo. In tal modo, non ha esitato a incoraggiare i pescatori a violare le leggi della Repubblica e ad esporsi all'accusa.
Il vice sindaco di Saint-Leu, se si è abituato a fare ordini municipali che conosce perfettamente illegalmente, non sembra prendere in considerazione le misure che rientrano in loro, pienamente di sua competenza. Vale a dire, migliorare il trattamento delle acque reflue del suo comune, che sono uno degli stimoli noti per attirare squali bulldog vicino ai punti di surf. Il signor T. Robert è quindi in gran parte responsabile della situazione intorno al suo comune e allo stesso tempo sta cercando disonestamente di recuperare i benefici di questa crisi che probabilmente causerà più vittime, squali laterali e parte navigatori.
Al condizionamento da parte dell'irrazionale, è necessario rispondere con l'attuazione della responsabilità di ciascuno, a partire da quella di tutti coloro che, sotto la copertura della rappresentanza democratica,
abusare dei loro poteri e dirottarli.
Le nostre associazioni, nel frattempo, non smetteranno mai di chiamare alla ragione, per dimostrare che c'è spazio per tutti gli utenti del mare accanto agli squali e per far valere il diritto di proteggere la Riserva.
National Marine, ma anche per trasmettere nell'opinione nazionale e internazionale, il modo in cui la Francia gestisce questa "crisi degli squali".
È la conservazione dei valori fondamentali che sono la biodiversità e quindi l'umanità.
* In collaborazione con la Brigitte Bardot Foundation
Premere i contatti :
- Anne Fourier, oceanografo, responsabile del progetto ASPAS: tel. 06 74 99 40 87
actions@aspas-nature.org
- Lamya Essemlali, Presidente Sea Shepherd France: tel. 07 60 26 22 77
contact@seashepherd.fr
- François Sarano, Longitude 181: 06 15 98 56 49 e Patrice Bureau: 06 12 39 68 36
saranofrancois@gmail.fr e patrice.bureau@longitude181.org
1 commento
Bene, ascolta Laurent, ci arriveremo votando ogni giorno la “demo”…!