La seconda giornata del festival si è conclusa con una prima valutazione per i partecipanti. Con l'unica giornata di mercoledì ancora a disposizione, era già ora di vedere dove eravamo, mentre si faceva scivolare un occhio sulle spalle degli amici (i concorrenti, cosa!) Per vedere a che punto sono.
La “sala computer” del festival è traboccante di gente: come per la crisi dell'euro, si contano più milioni, anzi miliardi, i pixel RGB che brillano sui monitor. Alcuni sono piuttosto contenti, altri piuttosto delusi, questi ultimi si dicono che farebbero bene a tornare subito in acqua per vedere se una foto notturna può migliorare il lotto delle immagini diurne.
L'altro lato divertente è osservare la vita intorno al centro immersioni, il movimento, il trambusto e l'energia ambientale. Ma soprattutto bisogna vedere uscire dall'acqua i graziosi modelli (umani) della categoria “Fish & Fashion”, trucco waterproof, poco vestiti, ma tutti dotati di una sindrome unica propria dei modelli subacquei: dopo due ore in l'acqua non è con una pelle di squame ma con la pelle d'oca che escono. Basti pensare che all'improvviso, la sauna ben congegnata del diving center funge da rifugio post-immersione per le coraggiose donne che hanno rasentato l'ipotermia durante le sessioni. Ebbene si, devi soffrire per essere bella, anche con i modelli subacquei!
In un momento in cui escono le birre (e non solo le birre del resto) una cosa è chiara: in ogni caso, e anche per chi è già soddisfatto dei risultati di giornata, il mercoledì resta decisivo. per consentire a tutti di finalizzare il proprio lavoro.
Phil Simha
1 commento
In effetti, Sig. Loridon, è bello osare dire che ... quando ho sviluppato il kit, in fase di test (in mare) stessa risposta del 75% dei subacquei ...: "il tuo test è carino ma Conosco già il risultato "
meditare ...
Pascal Zénatti